giovedì 4 aprile 2013

ADDIO LUCAS ARTS

UNA DELLE MAGGIORI CASE PRODUTTRICI DI OPERE D'ARTE VIDEOLUDICHE CHIUDE I BATTENTI.


C'è grande tristezza online in queste ore fra retrogamers, nerd e nostalgici. Disney ha deciso di chiudere lo sviluppo software di Lucas Arts e limitarla al ruolo di vendita e gestione license.
Muore così una casa che ha creato forse più di ogni altra delle vere opere d'arte in campo videoludico.

UN PO' DI STORIA:

Lucas Arts nacque nel 1982, guardacaso anno di lancio del Commodore 64 e anno di nascita del sottoscritto, come gruppo di sviluppo giochi della casa cinematografica di George Lucas che aveva intuito, già a quei tempi, il potenziale della connessione fra cinema e videogames (potenziale che verrà sfruttato ai massimi livelli un paio di decine di anni dopo).

Inizialmente collaborò con ATARI e in seguito sviluppò giochi per Amiga, PC e altre piattaforme.

TITOLI STORICI:

Malgrado abbia creato vari tipi di giochi L.A. va ricordata soprattutto per le avventure grafiche, settore in cui la faceva da padrona (seguita da Sierra) negli anni 80 e primi anni 90.
La prima avventura grafica creata da L.A. fu ispirata da un film sempre di Lucas: Labyrinth e risale al 1986.

La forza delle avventure grafiche di L.A. però si deve soprattutto al linguaggio di script ideato da Ron Gilbert allo scopo di permettere una creazione più semplice dei suddetti giochi e lasciare quindi molto più spazio alla creatività degli sceneggiatori e dei disegnatori.
Su questa piattaforma vengono realizzati capolavori come "Zak McKracken and the Alien Mindbenders", "Maniac Mansion", "Sam & Max Hit the Road", "Grim Fandango", il difficilissimo "The Dig" (soggetto di Steven Spielberg tanto per dire una cosuccia) e l'indimenticabile "Day of the Tentacle".



Discorso a parte va fatto, e sicuramente recensirò ognuno degli episodi, per Monkey Island.
La saga di Guybrush Threepwood è rimasta senza ombra di dubbio nel cuore di tutta la mia generazione e non vedo come non possa essere considerato una pietra miliare sullo stesso piano di capolavori come i grandi colossal cinematografici.
Di M.I. nei suoi 5 episodi va ricordata la freschezza delle trame, la bellezza della grafica e del sonoro, l'originalità dei dialoghi e degli enigmi da risolvere e lo humor fantastico che permea questo mondo piratesco.
Non c'è Jack Sparrow che tenga davanti a Guybrush Threepwood, non regge il confronto il pirata non morto Barbossa di fronte al temibile Le Chuck.

In tempi più moderni L.A. ha realizzato anche grandi capolavori a livello tecnologico nei numerosi giochi basati su STAR WARS.

In conclusione si chiude la storia di un' azienda che è stata più una fucina di idee e di creatività artistica che una mera produttrice di software.

Ci mancherà senz'altro.

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